Nel convento di San Giovanni Rotondo, Padre Pio visse oltre cinquant’anni di preghiera, sofferenza e miracoli, trasformando un piccolo paese pugliese in un centro di spiritualità mondiale.
L’Apostolato di Padre Pio a San Giovanni Rotondo: Un Faro di Fede e Speranza
Padre Pio trascorse la maggior parte della sua vita nel Convento di San Giovanni Rotondo, dal 1916 fino alla sua morte, un periodo intriso di straordinaria spiritualità e caratterizzato da eventi mistici e miracolosi. Gli anni a San Giovanni Rotondo rappresentarono un capitolo essenziale della sua missione divina, in cui la sua presenza trasformò il Convento in un luogo di intensa devozione e speranza per migliaia di fedeli.
L’arrivo di Padre Pio a San Giovanni Rotondo
Il 28 luglio 1916, su invito di Padre Paolino, Padre Pio fece il suo ingresso nel Convento di San Giovanni Rotondo. Questo primo soggiorno, seppur breve, si rivelò significativo: la salute di Padre Pio, fragile da anni, mostrò un notevole miglioramento. Questo cambiamento spinse il suo superiore, Padre Benedetto, a incoraggiarlo a tornare e a stabilirsi in modo permanente. Il 4 settembre 1916, Padre Pio fece ritorno a San Giovanni Rotondo, dove rimase per 52 anni fino alla sua morte, legando indissolubilmente il suo nome a questo luogo. A quell’epoca, San Giovanni Rotondo era un villaggio isolato e povero, privo di elettricità e con strade non asfaltate. Il Convento, situato a circa due chilometri dal centro abitato, ospitava una chiesetta dedicata a Nostra Signora delle Grazie, diventata in breve tempo il fulcro spirituale della comunità. La semplicità di quel luogo riecheggiava le origini di Padre Pio a Pietrelcina, creando un legame simbolico tra il suo passato e la sua missione presente. Nel Convento, Padre Pio assunse il ruolo di guida spirituale per i giovani frati del Seminario Serafico, dedicandosi con umiltà e fermezza a formare nuove vocazioni. La sua permanenza segnò l’inizio di un periodo fecondo di ministero, che avrebbe attratto migliaia di fedeli, desiderosi di attingere alla sua saggezza spirituale e di ricevere il conforto delle sue preghiere.
Padre Pio e la Prima Guerra Mondiale
Nel mezzo della devastazione della Prima Guerra Mondiale, Padre Pio fu chiamato alle armi. Sebbene vi rispose con obbedienza, il suo fragile stato di salute gli impedì di servire a lungo. Dopo solo 147 giorni di servizio militare, fu congedato con l’autorizzazione a “morire in pace a casa”. Questo periodo, seppur breve, fu doloroso per Padre Pio, non solo per il dramma umano della guerra, ma soprattutto per l’impossibilità di celebrare la Messa, il cuore della sua vita spirituale.
Le stigmate: Il segno visibile della Passione
Un evento decisivo nella vita di Padre Pio si verificò il 20 settembre 1918, con l’apparizione delle stigmate. Dopo una profonda meditazione sulla Passione di Cristo, Padre Pio ricevette le piaghe della crocifissione sulle mani, ai piedi e al costato. Questi segni, visibili e dolorosi, riflettevano il suo intimo legame con la sofferenza redentrice di Cristo. L’evento avvenne poco dopo la trasverberazione del suo cuore, un’esperienza mistica avuta tra il 5 e il 6 agosto dello stesso anno, in cui una “spada invisibile” sembrò trafiggerlo, segnando il suo corpo e la sua anima. Le stigmate di Padre Pio non furono soltanto un segno fisico, ma anche un richiamo potente alla centralità della Croce nella vita cristiana. Per i fedeli, esse rappresentavano una testimonianza vivente della Passione di Cristo e un invito a unire le proprie sofferenze a quelle del Redentore.
Un ministero di fede e speranza
Negli anni seguenti, Padre Pio si dedicò con instancabile devozione al ministero pastorale. La sua presenza trasformò San Giovanni Rotondo in un centro di spiritualità, attirando pellegrini da tutto il mondo. Confessioni interminabili, preghiere ferventi e celebrazioni liturgiche vissute con profonda intensità caratterizzavano la sua vita quotidiana. Il Convento divenne un rifugio per gli afflitti, un luogo dove la grazia divina si manifestava attraverso miracoli e conversioni. La sua straordinaria missione culminò il 22 settembre 1968, quando celebrò la sua ultima Messa, visibilmente provato ma ancora colmo di fede. Morì serenamente nella notte, alle 2:30, nel luogo che era diventato la sua casa spirituale. Con la sua morte, si chiuse un’esistenza interamente consacrata a Dio, ma il suo esempio di santità continua a illuminare i cuori di milioni di fedeli.