Padre Pio visse in Povertà come il suo serafico padre il Poverello d’Assisi, osservando ogni giorno questa virtù evangelica
Qui ci sono due fatti concreti e inconfutabili: la povertà della sua cella e il suo distacco dal denaro. Dal 1916 al 1945, Padre Pio ha vissuto nella cella numero cinque. In esso regna la povertà più assoluta.
Il Frate, per le cui mani passò tanto denaro, da permettergli la costruzione della Casa Sollievo della Sofferenza, amò e coltivò la virtù della povertà, caratteristicamente francescana.
Una cella per il riposo, un altare per la preghiera, un confessionale per il lavoro, tutto parla di una povertà vera. Inchiodato al dovere, non vide mai Assisi “città tutta francescana, monumento parlante del grande amore e dell’infinita carità del nostro Padre San Francesco….” Niente gioie legittime di evasioni e di interessi per la bellezza di un paesaggio o dell’arte.
La Casa Sollievo della Sofferenza è un’opera fiorita per i poveri e dalla povertà di un frate, che si affidava esclusivamente alla Provvidenza e mirava alla beatitudine del Regno dei Cieli.
Padre Pio vestì sempre da povero frate. Abiti nuovi non desiderò mai d’averli, contento già di quelli usati. Padre Pio, uomo e francescano, creatura di questo mondo, con il suo temperamento pieno di spirito, con la sua voce umana e mistica, pervade con la sua serenità ogni cosa ed ogni momento.